La scuola degli ingredienti segreti – Erica Bauermeister

Titolo: La scuola degli ingredienti segreti

Autore: Erica Bauermeister-

Editore: Garzanti

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥/5
  • Stile: ♥♥/5

“Il profumo di vaniglia e cioccolato riempie la stanza e si sovrappone all’aroma pungente e speziato della cannella. E’ lunedì, e nel ristorante di Lilian si tengono le lezioni del corso di cucina. Circondata dagli allievi, Lilian sta per aggiungere l’ultimo tocco, poi la torta sarà pronta. Pronta ad addolcire un momento di tristezza, a suggellare una promessa, a regalare un briciolo di felicità. Nessuno meglio di le conosce la magia degli ingredienti: era solo una bambina quando, grazie a una misteriosa ricetta, ha salvato sua madre. Sono passati anni da allora, anni in cui ha combattuto, ha sofferto, si è ribellata, a volte ha perso ogni certezza. Tutte tranne una: la fiducia nella magica alchimia del cibo. Per questo il suo ristorante è un luogo speciale, dove si ritrovano ricordi perduti, si stringono promesse d’amore o nasce un’amicizia. Ciò che Lilian non sa, o che a volte perde di vista, è la ricetta giusta per lei. Potrà ritrovarla solo se accetterà di mettersi alla prova.”

 

Io amo cucinare, soprattutto dolci. Quando mi metto ai fornelli cerco un equilibrio, una precisione che la vita non mi dà.

Mi si aprono le porte di un mondo sensoriale esclusivo, privato e per me molto soddisfacente. Quando ho preso in mano questo libro sono stata attirata dal titolo, che mi sapeva di spezie, aromi e odori preziosi.

La trama sembrava promettente. Una sfida in cucina con i sentimenti mescolati al buon cibo.

L’ambientazione è meravigliosa. Un ristorante, mille utensili da provare, spazio per impastare e ingredienti di ogni genere. L’atmosfera è di aspettativa, di ricerca e scoperta.

Quando la cuoca Lilian si mette difronte ai suoi allievi non sale in cattedra ma li accompagna, li esorta a trovare la strada per creare una determinata ricetta. Più che lezioni sono condivisioni del sapere e dell’esperienza.

Si svelano piccoli gesti che, nell’equilibrato mondo dell’alchimia culinaria, fanno la differenza e la buona riuscita di un piatto.

Lilian cerca di riempire dei vuoti emotivi che in un momento esclusivo ed intimo come la preparazione di una pietanza, emergono silenziosamente ed inondano i pensieri.

La bellezza però finisce tutta nell’impronta che l’autrice ha dato al romanzo.

I personaggi vengono racchiusi in una manciata di pagine, sintetizzando la loro vita a un evento particolare che ne ha determinato tutto il resto. Ognuno è slegato dall’altro e si aggrappa a Lilian ed alle sue lezioni come fosse un salvatore.

Lo stile è, almeno per i miei gusti, troppo sdolcinato e scontato. Tutti vanno d’accordo, tutti si confidano, tutti trovano un incastro vitale con uno degli altri partecipanti al corso riscattando la loro vita precedente.

Insomma una favola tra pomodori e gamberi, aglio e rosmarino.

Non so cosa mi aspettavo da questa lettura.  Ero consapevole del tono leggero dei contenuti  ma non di un così eccessivo adattamento a cliché veramente banali.

Peccato perché l’idea c’era, la struttura idem. I capitoli divisi con i nomi dei singoli protagonisti ed un disegno a matita rappresentante l’ingrediente segreto che li porta ad una introspezione sono geniali ma tutto si perde in fumo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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