La saga dei Cazalet. Allontanarsi. Vol IV – Elizabeth J.Howard

Titolo: La saga dei Cazalet. Allontanarsi. Vol IV

Autore: Elizabeth Jane Howard. Londra, 1923 – Bungay, 2014). Figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite da parte del padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. La «Saga dei Cazalet» è la sua opera di maggior successo, con otto milioni di copie vendute.

Editore: Fazi

 

  • Copertina: /5
  • Storia: /5
  • Stile: /5

 


 

La guerra è finita ma i grandi cambiamenti attesi sono ancora tutti da vedere.

In giro c’è confusione, stordimento, vuoti emotivi per quelli che non ci sono più. Le città, gli edifici e le strade mostrano le ferite di ciò che è stato.

“…non vedevano l’ora che finisse la guerra, perché allora la vita sarebbe stata meravigliosa e tutta nuova, ma invece non lo è. Volevamo tanto la pace, ma a quanto pare non ha reso felice nessuno”

Churchill è stato sconfitto da labouristi. Lui era legato al conflitto, ora gli inglesi vogliono voltare pagina. Si respira aria di Welfare State, un cambiamento delle basi di un paese che vuole rinascere.

Il romanzo si apre con il ritorno di Rupert che la Howard riesce a diluire in più passaggi per renderlo quanto più realistico possibile.

Dopo cinque anni di assenza, il suo arrivo inaspettato apre a domande scomode cui soprattutto Zoe, con quanto accadutole nel terzo volume, dovrà rispondere. Rupert ha sicuramente posto fine ad un lutto ma ha reso pesante il senso di colpa che lei porta dentro.

“…un rapporto, pensò adesso, all’insegna della cortesia ansiosa di due perfetti estranei intrappolati in un ascensore tra due piani, un limbo di reciproca circospezione dsa cui nessuno dei due sembrava capace di uscire,”

Particolarmente interessante la parte del libro dove si parla degli “altri”. Figure sempre un po’ al margine nella saga che invece ora si prendono uno spazio per farsi conoscere meglio dal lettore. Raymond ad esempio, cognato di Villy Cazalet e uomo che non siamo mai riuscite ad apprezzare. Poco brillante, egoista e pusillanime come le azioni che lo contraddistinguono.

Ed ancora Michael, marito di Louise Cazalet, soggiogato dall’amore materno ma comunque di animo buono come Sid, che elemosina briciole di attenzioni che non saziano.

A metà della lettura si chiude la villa di Home Place, dimora  che ha fatto da palcoscenico ai primi tre volumi raccontandoci tra le sue splendide mura la vita di tre generazioni.

I padroni di casa ormai hanno un’età per la quale è faticoso vivere in una casa grande. Rachael li segue ovunque,  è perennemente al loro fianco, premurosa oltre ogni limite.

Molto bello il personaggio di Villy. Una donna che ha sempre vissuto all’ombra del marito. Ha rinunciato al suo sogno nel cassetto, ha cresciuto quattro figli e si è integrata magnificamente nel clan Cazalet. Poi Edward ha deciso diversamente e nel tentativo di non fare vittime ha fatto peggio.

Villy si sente sola, abbandonata e senza vie d’uscita, immagine della donna di tutti i tempi, senza età. Una donna che ha sempre messo al primo posto la famiglia e che ora si trova a mani vuote.

Come Villy anche Polly, Louise e Clary danno voce a questo volume tirando un po’ le somme del loro passato e mettendo sul tavolo progetti per grandi novità.

Sta cambiando il ruolo della donna, slegandosi dai vincoli e dalle limitazioni del ventennio precedente. La troviamo in evoluzione, che comincia ad avere una parte attiva, disegnatrice del proprio futuro, cercando di realizzare i propri desideri e non essere una semplice appendice di quelli del coniuge.

“Oh! Si riferisce al fatto che sto qui col muso lungo rendendo la vita un incubo per tutti! Bè, non so cosa farci. Non posso cambiare quello che è successo.

No, non puoi. Devi pensare alle cose che invece puoi cambiare…Alcune cose puoi cambiarle, e questo può portarti a capirne meglio altre”

Nelle ultime pagine del libro salutiamo un membro di casa Cazalet che abbiamo visto crescere, timido e sempre in un angolo ma che ora forse ha capito quale sia il suo posto nel mondo e si incammina per raggiungerlo. Chissà se lo rincontreremo.

Un personaggio se ne va ed uno nuovo ne arriva. Una donna minuta, discreta che l’autrice ha “sfiorato” alcune volte. Ora invece le viene dato un nome, Jamima, ed ufficialmente entra a far parte della famiglia Cazalet.

Questo quarto volume si conclude con un capitolo soprendente. Pagine che parlano di un amore inaspettato, sincero e pulito. Un sentimento cresciuto lentamente che, a piccoli passi, ha messo forti radici.

La Howard nel suo modo razionale e poco romantico di descrivere le cose, riesce comunque a toccare il cuore del lettore. Prive di sdolcinate e melense parole, quest’ultimo capitolo è stato comunque intenso e coinvolgente. Dei quattro volumi letti, il più bello.

Si conclude questo romanzo e ci lascia come sempre appagate. Lento ma piacevole, pagine di ordinaria vita quotidiana e piccoli colpi di scena che spingono inesorabilmente verso il quinto ed ahimè ultimo volume.

 

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