La ricamatrice di Winchester – Tracy Chevalier

Titolo: La ricamatrice di Winchester

Autore: Tracy Chevalier

Traduzione: Massimo Ortelio

Editore: Neri Pozza – 2020

Pagine: 287

Prezzo: 17.10

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

Violet ha trentotto anni e non è sposata.

Il suo sogno è stato infranto dalla guerra, a causa della quale ha perso il suo unico  grande amore.

La sua vita è andata avanti tra altri lutti e dolori, tra rancori di una madre infelice e sofferente e la sua solitudine.
La sua esistenza scorre piatta e monotona fino a quando non arriva  l’occasione di un lavoro fuori città.
È il momento di scegliere e Violet sente di non poter più rimanere imprigionata in una esistenza fine a sé stessa, di vivere una vita che non lascerà traccia.
Per questo andrà via di casa accettando un impiego come dattilografa a Winchester, dove lavorerà duro, abitando in una fredda e piccola stanza, senza potersi permettere nessun lusso.
Conoscere il circolo delle ricamatrici che ricamano i cuscini per la cattadrale di Winchester, sarà l’inizio di una vita diversa.
Violet si vedrà da una nuova prospettiva, inizierà ad avere coscienza di sé, dei suoi desideri, delle sue volontà. Conoscerà il valore dell’amicizia tra donne, la solidarietà femminile, i segreti di un universo fino ad ora a lei sconosciuti.
Fino ad  realizzare qualcosa che andrà oltre la sua esistenza.
Attraverso questa storia originale l’autrice ci mostra una realtà femminile  sofferente e schiacciata dai doveri coniugali e dal dovere implicito dell’accudimento.
Accudire i figli, un genitore malato, un fratello è un dovere scontato per ogni donna.
Il matrimonio è la sola via di realizzazione, infatti una donna non sposata è una donna a metà.
Ma Violet vuole  combattere questo pregiudizio e cerca con fatica di affermare con la sua vita e le sue scelte, che ci sono ben altre possibilità.
La storia è prevalentemente al femminile,  un femminismo latente e sottotraccia percorre tutto il romanzo, ma  è comunque ben equilibrata per la presenza  anche di figure maschili, sia negative, esempi esplicito di maschilismo gretto,  come il datore di lavoro, ma anche positive come il campanaro Arthur che porterà una luce inaspettata nella vita di Violet.
Con uno stile scorrevole ed elegante l’autrice ci regala un romanzo evocativo, ci porta a conoscere realtà storiche a volte sconosciute, ma estremamente interessanti, come quella delle ricamatrici o quella dei campanari e ci fa emozionare di fronte ad un epilogo inaspettato ma sorprendentemente piacevole.
Un libro che ci lascia la voglia e la curiosità di andare a visitare la cattedrale di Winchester ed i suoi meraviglioso cuscini, dopo aver ascoltato incantati il suono delle sue campane.
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