La danza della rabbia, è un saggio. Un genere che apprezzavo molto ai tempi dell’università ma che ora, tra lavoro e figli, mi risulta più difficile da leggere. O meglio…comincio ma mi blocco, mi annoio, mi addormento perchè non c’è quella spinta di curiosità sul finale.
Il saggio richiede riflessione, interiorizzazione, sedimentazione, insomma un coinvolgimento delle facoltà che non si addice ad ogni momento della giornata come un altro genere di libro.
Come sempre mi sono lasciata tentare forse dal colore rosso fuoco della copertina, forse perchè con la rabbia conviviamo tutti e ci capita di non saperla gestire come vorremmo.
Mi immaginavo già lo sbadiglio invece no. Non parla la maestrina, non la psicologa. Parla una donna di tutti i giorni che mette a disposizione nostra e di chi vuole leggerla esempi di vita quotidiana e chiavi di lettura moooolto interessanti.
La rabbia è una forza costruttiva, un’alleata se sappiamo gestirla. La rabbia è anche uno scudo che protegge la nostra integrità e i permette di alzare un muro di voce laddove il nostro Io venga calpestato.. La rabbia non rompe ma anzi rinsalda. Non allontana ma anzi avvicina. Così capitolo dopo capitolo, inaspettatamente sto arrivando alla fine più arricchita di quando avevo cominciato