La Commedia di Marineo – Ioan Viborg

Titolo: La Commedia di Marineo – Prosimetro a tinte gialle

Autore: Ioan Viborg. Sicuramente uno pseudonimo che, per il momento, si trova in un carcere danese trascorrendo le lente e noiose giornate di reclusione in biblioteca

Editore: Navarra

 

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

L’ispettore Marineo è un uomo dal carattere impulsivo, sempre pronto a fare scherzi così come a mandare a quel paese chi non sopporta. Prende poco sul serio anche le situazioni più gravi ma, se lo ritiene necessario, sa usare il cervello e fare deduzioni illuminanti.

Del suo aspetto fisico sappiamo ancora poco ma della sua indole sorniona, del suo sottile umorismo, della sua arguzia vivace ce ne siamo accorte già dalle prime pagine.

I casi che affronta e risolve non sono, a tavolino, così complicati. L’intreccio non è confusionario, si tratta solo di essere un attento osservatore e saper trovare collegamento tra fatti magari insignificanti.

In questo “episodio” è alle prese con un duplice omicidio in cui il questore Guccione in persona è chiamato in causa.

Fra tracce sparse ed apparentemente di poco conto, si muove una sempre bellissima dottoressa Stella che con la sua grazia ed avvenenza ingentilisce il commissariato, l’ispettore Marineo che non è più lo stesso ed il dottor Santacroce che non lo sopporta ma gli è affezionato.

Per questa indagine che strappa sorrisi, Viborg ha scomodato l’illustre Dante Alighieri, la cui favella si esprime per bocca di Marineo, in maniera così precisa e soprattutto attinente le varie situazioni, da destare stupore ed ammirazione. Sentimenti che verranno presto soppiantati dal disappunto di sentirsi parlare in rima ed in un italiano ormaidesueto.

Sarà uno scherzo dell’ispettore o l’incidente che la sbadata Stella gli ha procurato  la vera causa del malfunzionamento intellettivo?

Il mistero sarà svelato, l’ispettore tra una rima e l’altra sarà, come sempre, risolutivo, e donna Ciccina una protagonista indiscussa, porto sicuro per ogni animo

“l’anziana signora che per tirare a campare aveva trasformato casa propria in un’osteria abusiva dove serviva abbondanti e succulenti pasti…”

Abbiamo chiuso il libro, come ci successe con il precedente ( ” L’assassinio fantasma  e il furto del tempo”) con un sorriso ed un senso piacevole di leggerezza.

La compagnia di Marineo rende la lettura esilarante, trasformando dinamiche e dialoghi in battute, lazzi e divertimento. Il genere “giallo” c’è ma sarebbe forse banale nell’intreccio se non ci fosse lui a movimentarlo.

Non ci sono pretese letterarie da parte dello scrittore. Prende spunto forse dai grandi indagatori della narrativa italiana, e realizza una epopea simpatica e di intrattenimento.

Abbiamo trovato una eco di Montalbano, nella Sicilia tanto amata da Marineo, così come di Ricciardi- Modo nel suo rapporto di derisione col dottor Santacroce. Viborg si è fatto ispirare ma ha poi personalizzato il contenuto creando una lettura singolare e veramente piacevole.

Tra quattrocento ed i giorni nostri, abbiamo riso e chiuso il libro in 1 giorno e sappiamo di avere un antidoto per i momenti in cui l’umore mira in basso.

Consigliato agli amanti dei gialli che vanno bene sempre perché non hanno la pretesa di lasciare il segno ma solo lo scopo di strappare un sorriso. Adatto a chi cerca una lettura leggera e veloce, sfiziosa e divertente.

 

 

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