Il teatro galleggiante – Martha Conway

Martha Conway, scrittrice di racconti, con il Teatro Galleggiante ci porta per mano in America, nel 1838, lungo il corso del fiume Ohio dove una giovane sarta cerca di cucire senza sbagli il proprio destino.

 

May, dopo la prematura scomparsa della madre, si lega alla cugina Comfort. Quest’ultima, alle prese con una carriera da attrice teatrale discutibile, si fa aiutare dalle abili capacità della parente con ago e filo.

Le piaceva che ogni cosa fosse al suo posto e organizzata con efficienza…era un’ottima sarta, e nessuno faceva cuciture e orli più dritti dei suoi”

Le due giovani, durante un viaggio di lavoro su un battello, vengono coinvolte in un brutto incidente perdendo tutti i loro averi. In attesa di nuove idee, entrambe trovano alloggio a Cincinnati ma in due case diverse.

Comfort, la cui dialettica loquace, il bel viso ed il carisma non passano inosservati, viene subito assunta dalla ricca signora Howard (“particolare fascino che porta con se il velo dell’insulto” cit) per condurre comizi in giro per lo stato contro la schiavitù. May, tenace e sicura di sè, gira i teatri della zona per cercare un posto come sarta o costumista.Un giorno il suo sguardo si posa sulle acque del fiume Ohio…

…un’imbarcazione a due ponti e con la chiglia piatta. Era verniciata di bianco con le finiture verdi, e aveva issata sul pennone una bandiera verde con la scritta Teatro Galleggiante in caratteri estrosi.

Per una serie di circostanze, May riesce a trovare un posto di lavoro. I suoi compiti però non sono solo legati al cucito. Deve occuparsi delle locandine, dei biglietti, della distribuzione del materiale e del pagamento delle entrate. La ragazza, così riflessiva e tranquilla, non riesce ad adattarsi così facilmente a tutti i suoi nuovi doveri.

Ma la sua intelligenza e semplicità la portano a farsi accettare presto da tutta la compagnia teatrale, o quasi.

Thaddeus, conosciuto sul piroscafo esploso, l’aiuta a sdrammatizzare le situazioni imbarazzanti. Leo, tuttofare solitario, trova piacevole la compagnia di una ragazza simile a lui per silenzio e mitezza d’animo. Hugo, comandante della chiatta e primo attore, si affeziona subito a May comprendendone lo zelo lavorativo e la bontà. Il suo atteggiamento inizialmente burbero lascia poi il posto ad altri sentimenti.

Quando le strade delle due cugine sembrano definitivamente separate, May viene a sapere che non sono poi così lontane. Spinta da un sano entusiasmo di condividere con Comfort la sua nuova indipendenza ed i suoi successi, la va a trovare.

Proprio in questa circostanza si entra nel cuore della storia che, in una cornice romantica e romanzata, affronta un tema molto delicato, quello dello schiavismo. Il teatro galleggiante infatti, spostandosi su entrambe le rive del fiume, tocca sia terra sudista che nordista. Gli abolizionisti sono nel pieno della loro attività propagandistica e lavorano alacremente in una rete sotterranea per aiutare gli schiavi a fuggire.

May, pur senza volerlo, si ritrova al centro delle due posizioni. Un senso iniziale di costrizione e paura lascia il posto al seme della giustizia, dell’uguaglianza e dell’umanità.

Nascondere uno schiavo i fuga non è semplice. Gli eventi precipitano velocemente, le decisioni da prendere sono frettolose e non si riesce a pensare alle conseguenze. Ma anche gli animi più reticenti sentono il dovere di dare una mano quando è in gioco la dignità umana.

Ci è piaciuta l’ambientazione magica nel teatro.

…sul palcoscenico ha inizio la scena…per un attimo tu sei ancora tu e la città in cui vivi è ancora lì, appena fuori dalle porte chiuse del teatro. Ma poi, piuttosto in fretta se gli attori appena se la cavano, succede qualcosa e chissà come ti abbandoni. Ti dimentichi completamente di chi ti sta attorno, perchè esistono soltanto gli attori sul palcoscenico, e l’unico mondo è il mondo che creano per te. Ti smarrisci nella finzione.

Abbiamo apprezzato l’aver parlato di un tema molto trattato, quale lo schiavismo, in maniera leggera e romanzata ma comunque efficace tanto da poter sentire sulla pelle il disagio di determinate politiche.

La Conway ha saputo dare il giusto peso a tutti gli elementi che compongono la storia puntando una piccola luce più luminosa su May. Il finale è inaspettato e capovolge le aspettative proprio alle ultime pagine.

May cucirà col filo della tenacia e la stoffa del coraggio un bellissimo vestito.

Da leggere e mettere in libreria

Precedente Un mare🐠🐟 di post-it😛 Successivo Il Linguaggio segreto dei fiori - Vanessa Diffenbaugh