Titolo: Il piccolo librario di Archangelsk
Autore: Georges Simenon
Editore: Adelphi
Pagine: 172
Prezzo: eur 16.15 su IBS
- Copertina: 5♥ su 5
- Storia: 5♥ su 5
- Stile: 5♥ su 5
C’è una piccola libreria a Vieux-Marché, tra botteghe e banchi del mercato.
E’ un piccolo mondo quello lì, la gente si conosce, si osserva da vicino e la vita privata ha confini molto labili.
Jonas, il libraio, vive sopra il suo negozietto con sua moglie Gina. Non potrebbero essere più diversi quei due. Lui silenzioso, discreto, modesto e timido. Lei vanitosa, ciarliera, appariscente e senza freni.
Una strana coppia non solo da fuori. Anche tra loro c’è un ambiguo equilibrio che li tiene insieme, improbabile, grottesco.
Poi un giorno, a causa dell’ennesima scelta infelice della moglie, Jonas, cercando di proteggere forse il suo matrimonio, forse solo la reputazione di Gina, dice una bugia.
Piccola e insignificante ma su questa la gente costruirà un castello fatto di giudizi e condanne, di supposizioni e critiche. E il povero Jonas vedrà cadere davanti a sé la sua reputazione, irrimediabilmente.
Tutta la dignità che gli faceva guardare le persone negli occhi, l’onestà che gli consentiva di salutare a testa alta, la rispettabilità che gli dava la forza di tirare avanti vengono soffiati via come sabbia al vento.
Chissà se il suo strano amore per Gina riuscirà a salvarlo. Oppure i suoi amati libri, di cui si è sempre circondato, quelle letture che hanno colmato i vuoti della sua vita. Oppure i francobolli, piccolo prezioso segreto di un’esistenza esternamente misera.
Con il suo inimitabile stile asciutto e conciso, con la sua tipica narrazione lenta ma inesorabile, Simenon ci regala un tema molto delicato e attuale.
Quanto peso ha il giudizio degli altri sulla nostra esistenza?
Sappiamo tutti di non dover dar peso alle critiche, di non farci condizionare dalle malelingue o da chi crede di avere la verità in tasca.
Simenon dimostra con il personaggio di Jonas come sia distruttiva l’opinione della comunità, forte tanto da riscrivere la reputazione di un uomo, potente tanto da mettere in discussione le sue scelte e farlo titubare di sé stesso.
Un protagonista complesso, straniero in una piccola realtà, sposato con una donna di pessima reputazione, caratterialmente schivo e sensibile, non avrà vita facile quando inizierà a cogliere le prime occhiate dubbiose di chi considerava amico.
La sua vicenda dimostrerà come il castello della reputazione viene costruito con tempo e fatica ma basta un attimo per distruggerlo.
Simenon riesce sempre a penetrare i pensieri del lettore ed insinuare il dubbio, la riflessione, il disturbo di un evento tanto comune quanto antipatico. Riesce a magnetizzare le pagine senza colpi di scena.
Bello come sempre quando si tratta dei suoi romanzi. Una lettura che lascia un pizzico di malinconia ma che vale la pena leggere.