Il palazzo d’inverno di Eva Stachniak

Titolo: Il palazzo d’inverno

Autore: Eva Stachniak

Editore: Beat – 2014

Traduttore: Ada Arduini

Pagine: 415

Costo: eur 11.82

 

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

“Pensai alla ragazza di palazzo che ero stata, orfana, perduta, che nel buio si stringeva le braccia intorno al corpo, rabbrividendo per un po’ di attenzione. Pensai alla spia di palazzo sedotta con la promessa di un po’ di importanza, che non riusciva a smettere di immaginare una vita che non era la sua. Pensai alla giovane sposa accecata da pensieri ambiziosi sul proprio destino, incapace di vedere la felicità a portata di mano.

Pensai a ciò che avrebbe potuto essere, ma non sarebbe mai stato. L’agonia della perdita che mi invadeva era inarrestabile, come l’onda dell’oceano dopo un terremoto. “
L ‘imperatrice Elisabetta sale al trono di Russia nel 1741.
Al suo servizio c’è una corte numerosa e varia, le cameriere che provvedono alla cura della sua persona, le cucitrici  che si occupano dei preziosi abiti, i consiglieri che la sanno aiutare nelle decisioni più complicate, il cancelliere fedele e vicina figura che coordina i rapporti diplomatici e guida la sovrana al meglio per la nazione, ma anche le  sguattere che svolgono i lavori più umili o le damigelle che devono combattere la noia della zarina.
Ma ad Elisabetta serve anche qualcuno che possa arrivare dove lei non può, qualcuno che possa essere le sue orecchie.
Varvara è una ragazzina polacca, figlia di un legatore che in passato aveva conosciuto la zarina per il suo lavoro e per l’amore per i libri. Varvara rimasta orfana, riesce ad arrivare alla corte di Elisabetta e farsi assumere come semplice cucitrice. La sua curiosità e la sua ambizione aiutati da un fortunato incontro con il potente cancelliere, le permetteranno di arrivare fino a lei, per servirla proprio come desidera.
Elisabetta deve sapere cosa si sussurra quando lei è assente, soprattutto ora che è arrivata la principessa Sofia, promessa sposa al nipote, Pietro, futuro zar.
Sofia arriva poco più che bambina a corte e tra le due ragazze si crea un delicato sentimento di amicizia. Varvara le starà sempre vicino, discreta ma presente, distaccata ma intima. Attraverserà insieme a lei tutti i momenti più duri e dolorosi che una futura sovrana deve vivere.
Il matrimonio con Pietro, senza amore né desiderio, vissuto solo come un dovere;la maternità sentita esclusivamente come un compito da portare a termine per produrre un erede: gli amori extraconiugali nascosti, travolgenti, furtivi e veri; l’ascesa al trono con il nome di Caterina la Grande, la presa del potere e l ‘incarcerazione del marito.
Varvara sarà sempre con lei, tralasciando la sua vita privata, mettendo in secondo piano i suoi affetti, il suo matrimonio e a volte anche la sua amata figlia. Prima di Caterina si trova costantemente a contatto anche con Elisabetta, una donna potente, temuta, autoritaria e diffidente, incapace di fidarsi di qualsiasi amicizia, ma anche una donna con le sue fragilità.
Desidererebbe sapere chi realmente la ama, chi realmente nutre per lei un sentimento di amicizia disinteressata, oltre le apparenze, oltre le facciate di corte, oltre le convenienze personali, oltre le ambizioni e gli interessi di potere, e in questo solo Varvara la può aiutare.
Solo lei può osservare,leggere lettere segrete, ascoltare quasi invisibile discorsi sottovoce e riportare a Elisabetta.
La vita della zarina non è facile, la sua durezza necessaria al governo le impedisce ogni rapporto spontaneo, anche con la futura nuora, Sofia. Anche con lei sarà più forte  il bene per la Russia che il sentimento umano.
Sofia è lì solo per dare un erede al più presto, che appena nato lascerà immediatamente le braccia materne per poter essere allevato ed educato lontano dalla mollezza materna. L’umanità di Elisabetta è sovrastata dal suo senso del dovere nei confronti dello stato.
E Sofia? Altra figura stupendamente ritratta in questo romanzo. Fragile ma resa forte necessariamente dal suo destino sarà capace con un colpo di stato di avere guardie e popolo con sé per poter diventare sovrana, facendo imprigionare il marito. Da timida adolescente diventerà una donna piena di vita, aperta e attenta ai cambiamenti che avvengono intorno a lei, capace di interpretare gli eventi, di amare sinceramente, di custodire l’amicizia con Varvara. Abile nei rapporti diplomatici saprà leggere le persone, saprà vedere oltre l’orizzonte diventando una sovrana illuminata e moderna.
La narrazione di questo splendido romanzo sembra svolgersi su due piani paralleli. Da una parte la vita semplice e normale di Varvara e dall’altra la sontuosa vita di corte. Varvara entra ed esce continuamente dalla sua esistenza autentica, fatta di una vita famigliare con un marito soldato, una figlia che adora, e una governante che è quasi una madre, per poi entrare nella vita di corte dove nessuno dice la verità, tutti mentono, non ci sono sentimenti sinceri e si vive di sussurri, pettegolezzi, voci, paure e tradimenti.
La descrizione della vita di corte è travolgente, viene curata in ogni minimo dettaglio, dai particolari degli abiti sfarzosi alle porcellane preziose, fino ai pregiati mobili ed oggetti di lusso. L’abilità della scrittrice è tale da far percepire sensazioni tattili e olfattive.
Il sontuoso e favoloso palazzo d’inverno viene raccontato proprio nel momento del suo rifacimento ad opera dell’architetto italiano Rastrelli. Sembra passeggiare nei lunghi corridoi, di vedere attraverso le grandi vetrate, il fiume che scorre o  a volte ghiacciato, sembra di toccare gli stucchi dorati o di passeggiare nei giardini imbiancati di neve.
L’intreccio tra personaggi storici e immaginari è molto ben equilibrato, rendendo questo romanzo storico una lettura scorrevole e piacevole.
Un romanzo affascinante che ci trascina nella freddissima corte russa, tra intrighi, tradimenti e giochi di potere, ma anche tra personaggi potenti seppur fragili.
Consigliato a chi ama la storia, a chi ama le biografie di donne eccezionali, a chi ama l’ambientazione russa.
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