Titolo: Il Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey
Autrici: Mary A.Shaffer & A.Barrows. Donna dotata di una grande capacità oratoria e fervida fantasia con la quale arricchiva qualsiasi aspetto della sua vita.
Partita per l’Inghilterra per consultare alcune fonti, base di un lavoro futuro, Mary Ann trovò invece ad attenderla documenti assolutamente non leggibili. Delusa e amareggiata, forse per risollevarsi il morale, prese un areo per visitare l’isola di Guernsey. Arrivata in aeroporto una nebbia troppo fitta ed improvvise nonché avverse condizioni meterologiche, la costrinsero a rimanere tutta la notte in aerostazione praticamente sola. Accanita lettrice e quindi terrorizzata all’idea di passare una notte senza sfogliare una qualsiasi pagina, approfittò della libreria dell’aeroporto (ormai chiusa) per passare il tempo. Accovacciata nel bagno degli uomini sotto il tepore dell’asciugamani ed in attesa dell’alba, Mary Ann lesse resoconti, saggi e testi sull’occupazione di Guernsey durante la guerra mondiale. Tante le informazioni ed il coinvolgimento che la donna non visitò mai l’isola ma tornò a casa per iniziare questo libro.
La firma di Annie Barrows accanto alla sua è quella della nipote che aiutò l’amata zia, purtroppo quando la vita le stava scivolando dalle mani, a terminare e rivedere il romanzo.
Traduzione: G.Scocchera e E. Rinaldi
Editore: Astoria
Pagine: 292
Prezzo: eur 16.15
- Copertina: ♥♥♥♥/5 Bella ma poteva essere più evocativa
- Storia: ♥♥♥♥♥/5 Bellissima
- Stile: ♥♥♥♥♥/5 Inaspettatamente azzeccato
Cari lettori, questa volta abbiamo speso qualche parola in più sulla biografia dell’autrice perché mai come in questo caso la stessa è già di per sé un motivo per leggere questo romanzo. Il resto che segue qui sotto è frutto di quello che cuore e testa hanno sentito a caldo dopo aver voltato l’ultima pagina. L’entusiasmo è al massimo, speriamo di riuscire a mandarvene un pizzico anche a voi.
E’ il 1946 e Juliet Ashton, giovane giornalista londinese di successo, è in cerca di un libro da scrivere. All’improvviso riceve una lettera da Dawsey Adams – che per caso ha comprato un volume che una volta le era appartenuto – e, animati dal comune amore per la lettura, cominciano a scriversi. Quando Dawsey le rivela di essere membro del Club del libro e della torta di bucce di patata di Guernsey, in Juliet si scatena la curiosità di saperne di più e inizia un’intensa corrispondenza con gli altri membri del Circolo. Mentre le lettere volano avanti e indietro attraverso la Manica, con storie della vita a Guernsey sotto l’occupazione tedesca, Juliet scopre che il Club è straordinario e bizzarro come il nome che porta.
Il romanzo epistolare ci ha sempre fatto storcere un po’ il naso.
Non è molto fluido, lascia molto da fare al lettore, pecca di poche descrizioni e i personaggi sembrano sempre superficialmente caratterizzati. Fino ad oggi…
Con questo libro dal titolo bizzarro siamo ora certe che un esperto scrittore può fare qualsiasi cosa e riuscire a rendere perfetto anche un susseguirsi forsennato di lettere dalle firme più disparate.
Questa storia infatti porta la firma di tanti personaggi, Amelia, Isola, Juliet, Sophie, Sidney e altri ancora. Ognuno però parla dell’altro, racconta di sé ma rivela molto di più e senza accorgersene si compone un intreccio solido e ricco, pieno e mai zoppicante che diversamente dalle nostre letture abituali ha solo la forma.
Guernsey è un’isola del Canale della Manica, un lembo di terra dove è arrivata la guerra mondiale ma, per una strana alchimia, le atrocità e le deturpazioni non sono state così devastanti come in altre zone del mondo.
E’ un fazzoletto di verde pieno di siepi, fiori e boschi, valli e casette curate. Gli edifici pubblici hanno risentito del conflitto e richiedono manutenzione ma la loro bellezza architettonica traspare ancora.
Non c’è l’atmosfera esausta delle città inglesi,
“sarà per la vivida luce che illumina ogni dove e l’aria pulita e i fiori che crescono ovunque: nei campi, sui cigli delle strade, nelle crepe, tra le fessure del selciato”
Proprio qui si viene a stabilire una giovane giornalista, Juliet, perché è uno spirito curioso e ottimista di natura, socievole e romantico tanto da appassionarsi alla storia degli abitanti di Guernsey e del loro singolare Club dal nome buffo.
Scoprire perché si chiama proprio così le fa conoscere tante persone, ognuna con una storia da raccontare e dei ricordi da condividere. Juliet si circonda di amici senza rendersene conto.
Si affeziona a loro, ed il suo carattere semplice e aperto la rende un’ospite perfetta per lungo tempo.
Le chiacchiere diventano confidenze ed in un attimo si arriva a parlare dell’occupazione tedesca, dei campi di concentramento, degli orrori e delle offese subite e terminate solo un anno prima con l’arrivo degli alleati.
Con un tono intimo ed amichevole gli abitanti di Guernsey si aprono a Juliet e lei accoglie con grande empatia tutti i ricordi che può con l’intento di farne un libro.
Ma questo romanzo è molto di più, è anche la vita di Juliet stessa che si trova emotivamente divisa tra la solita routine che conosce e sa gestire e quella nuova dell’isola fatta di libertà e tempi dilatati; la storia di Elizabeth, un’eroina di cui sin da subito traspare la grande forza ed il coraggio; la storia di un paese perché le immagini della devastazione dopo una guerra hanno tutti un comune denominatore: l’uomo.
“Ci sono voragini tra gli edifici, e quelli rimasti in piedi assomigliano a denti rotti e anneriti. Intere facciate delle case sono sparite e si può vedere l’interno, la carta da parati a fiori o la testiere di un letto rovesciata che penzola…
…Fuori dai paesi, solo campi sventrati da enormi crateri di terra smossa, siepi divelte. Fa male vedere gli alberi…”
E’ una storia di immagini, pagine di diario, vecchie sofferenze, nuovi sogni. In mezzo a tutto ciò la solidarietà che viene raccontata velatamente ma emerge con una potenza dilatante.
C’è amarezza, ironia, tristezza e orrore, c’è aspettativa, delicatezza, amicizia e sensibilità. Un romanzo completo, eppure fatto di tante lettere che all’inizio sembrano un po’ frettolose ma poi si trasformano in un canale unico per raccontare tante cose.
La storia di come è nato questo racconto è stata la ciliegina sulla torta per stringere il romanzo al cuore e sorridere. Tutti sappiamo parlare di tutto, ma qualcuno sa farlo meglio degli altri.
Mary Ann Shaffer, l’unico grande dolore è sapere che sei andata via troppo presto.