Il bacio d’una morta – Carolina Invernizio

Titolo: Il bacio d’una morta

Autore: Carolina Invernizio  . Nella letteratura italiana è stata autrice di romanzi popolari. Questo genere, lontano dal voler creare eroi o essere originale, narra di situazioni ed intrecci già conosciuti come modello, trovando comunque successo in un vasto pubblico. Di questo libro è nota anche la trasposizione su schermo.

Editore: Barbera

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

Alfonso, nato fuori del matrimonio, è riuscito a sfuggire ad una vita di stenti grazie alla sorella Clara, cui è molto affezionato.

Quest’ultima, sposa del Conte Rambaldi, gli manda una lettera lamentando grandi sofferenze per un matrimonio che non era come aveva creduto e chiamandolo al suo capezzale.

Quando egli arriva dopo un periglioso viaggio insieme alla sua sposa Ines, i funerali sono da poco stati celebrati.

Le pagine del libro accompagnano il lettore al passato antecedente il lutto di Alfonso, quando Clara era una bambina buona e generosa che passava le giornate dedicandosi al prossimo.

” Clara era dotata di un temperamento nervoso, impressionabilissimo. Una tale sensibilità, spesso eccessiva, fu quella che doveva più tardi recare una trista influenza nella sua vita”

Il conte, suo padre, la copriva di un amore sconfinato, ancor più dopo essere rimasto vedovo e mantenendo il più assoluto riserbo riguardo ad un figlio per lui illegittimo.

La tranquilla quotidianità viene spezzata quando il vecchio servo Nemmo svela alla ragazza un segreto: l’esistenza del fratello.

Alfonso e Clara, tra segreti e innocenti bugie si ritrovano e passano tempo insieme. Ma sarà necessario poi separarsi anche se lo scambio epistolare addolcirà la lontananza.

Clara incontra poi Guido Rambaldi e la sua riconoscenza per un fatto accaduto, unita alla corte cavalleresca che il giovane le riserva, la fanno innamorare.

” Era un bel giovane, di forse venticinque anni, la cui fisionomia indicava la nobiltà, la schiettezza d’animo. ..I suoi occhi avevano un misto singolare di dolcezza e di fierezza ad un tempo”

Si apre qui una bellissima digressione della Invernizio sul matrimonio che ci ha profondamente colpito.

I primi tempi da sposi, tra Guido e Clara sono sereni, addolciti da attenzioni e premure. Poi un incontro casuale e Guido dimentica le promesse fatte nel matrimonio, la lealtà verso la sua sposa.

Il silenzio, le cose non dette, il rimorso, il dubbio, tutto si infiltra come acqua nella coppia minandone le fondamenta, la fiducia, la complicità.

” Quanti sono i giuramenti che si fanno così ogni giorno! Un giovane si imbatte in una fanciulla bella, intelligente, e l’ama, e crede ed è convinto nel suo cuore di non amare che lei, che lei sola, di amarla per tutta la vita. Il giuramento che fa davanti all’altare è sincero, le proteste d’amore che rivolge alla donna fatta sua, sono veritiere: egli è persuaso di on cangiar mai, e la fanciulla crede, è fidente…”

Clara dovrà riconoscere l’altra faccia dei sentimenti umani. Lei che il padre aveva fatto crescere nell’innocenza, nell’ingenuità, si troverà difronte alle più grette passioni,all’invidia e all’ingordigia dell’anima.

Ma chi semina bene raccoglie frutti. Clara ha lasciato un ricordo di sé dolce, tutti le hanno voluto bene ed al momento del bisogno gli affetti più sinceri saranno uno scudo.

Incredibile la maestosità dei sentimenti, l’ardore che lega i due fratelli. Il tutto suggellato un linguaggio d’altri tempi per noi tratto molto apprezzato del libro.

Le emozioni sono al centro di tutto, il pallore di un viso, il tremito delle labbra, il rossore delle gote. Questo filtro accompagna il lettore ad ogni pagina e crea un’empatia immediata.

Una storia romantica, avvincente e ricca di colpi di scena. Il romanzo è diviso in tre parti, la prima e l’ultima ambientate nel presente mentre quella centrale è un flashback che aiuta a capire l’intreccio.

I personaggi non sono molti ma il loro animo è complesso e ci hanno intrattenuto passandosi il testimone, pagina dopo pagina.

L’ambiente fiorentino viene descritto con rapide pennellate, come il taglio degli abiti, l’uso della carrozza, il duello come difesa dell’onore,  che contribuiscono alla collocazione storica .

Un romanzo gotico dove il tema onnipresente è quello della morte intrisa di romanticismo. Quest’ultimo, portato all’ennesima potenza e spiegato considerando che la Invernizi ha scritto il libro a fine 1800.

Diversi cliché, scambi di battute degni di una fiaba o di un racconto cavalleresco ma sono gli ingredienti giusti per fare del libro un testo piacevole, diverso dalle nostre letture abituali.

L’atmosfera cupa, il senso di angoscia e pericolo percorrono tutte le pagine, la voglia di sfogliare è degna dei thriller contemporanei.

Splendida l’edizione vintage in nostro possesso che sembra quasi vellutata al tatto.

Veleni, conti, figli illegittimi, lettere segrete. Tutto inverosimile ma paradossalmente delizioso.

Consigliato agli amanti del gotico, dei romanzi popolari che ci portano in un’epoca lontana. adatto a chi cerca una storia senza pretese ma dallo stile singolare ed assolutamente apprezzabile considerando il libro nella sua interezza.

 

 

 

Precedente La verità sul caso Harry Quebert - Joel Dicker Successivo Innamorarsi in un giorno di pioggia - Jo Jo Moyes