Due amici come tanti.
Come me e te.
Due uomini uniti dal lavoro ma lontani nella patria.
Le lettere.
Quel modo comodo e intimo di raccontarsi i pensieri, la quotidianità, le preoccupazioni.
Siamo in America, terra ricca e sveglia.
Siamo anche in Germania, nazione in ripresa, fiduciosa.
Siamo.
1932
Un anno di preparativi, di attesa.
Martin scrive dall’Europa al suo fraterno amico d’oltreoceano Max.
Lui è ariano.
L’altro è ebreo.
Tra loro solo affetto e fiducia.
Prima.
Poi arriva lui, magnetico, missionario di un paese che deve risorgere: il Fuhrer.
Si apre la breccia, diventerà uno squarcio.
Gli obiettivi passeranno sopra le persone.
L’ideale schiaccerà qualsiasi legame e giustificherà ogni atrocità.
Dolore
Incredulità
Disumanità
“La razza ebraica è un problema scottante per ogni nazione che la ospiti… L’ebreo è il capro espiatorio universale. Se è così un motivo ci sarà…”
Questo racconto epistolare di poche pagine è stato di una potenza emotiva inaudita.
Commovente, sofferto fino all’ultima pagina.
Originale nella struttura si dice sia ispirato ad una storia vera.
Venne scritto nel 1938 su un quotidiano diventando nel giro di poco un grido di condanna nei confronti del passato ed un monito per il futuro.
L’ho trovato struggente. Il ritmo lapidario si è contrapposto completamente al fluire continuo di emozioni.
Non ci sono case, paesaggi, né veri protagonisti. C’è solo l’uomo in tutto il suo dolore, sconcertante ed incurabile, e in tutta la sua bestialità sconvolgente e imperdonabile.
Trovo sia un libro perfetto per tutte le età, soprattutto per i giovani lettori.
La brevità e la incisività della storia aprono ad un enorme riflessione e mantengono viva una memoria che non può essere archiviata.
È un testo che strilla ancora al mondo gli orrori del passato.
Meraviglioso, mi rimarrà nel cuore
Titolo: Destinatario sconosciuto
Autore: Kressmann Taylor
Editore: Bur
Pagine: 77
Prezzo: eur 5.60