Titolo: Fiori per Algernon
Autore: Daniel Keyes. Sul blog trovate anche il suo romanzo “Una stanza piena di gente” ispirato alla storia vera di Billy Milligan
Editore: Tea
Pagine: 314
Prezzo: eur 11.40 su IBS
Charlie Gordon è un giovane sui 30 anni con un QI molto basso.
Sa di non essere come gli altri, è consapevole che per lui l’orologio della vita giri diversamente. Nonostante il sorriso non proprio sveglio stampato in faccia e l’ingenuità di chi non capisce, è fortemente motivato a migliorarsi, a cambiare e diventare quel figlio in gamba e normale che la madre ha sempre voluto.
Vicino a lui c’è Algernon, un piccolo topolino da laboratorio che già è stato sottoposto all’operazione sperimentale. Proprio la sfida contro di lui, che Charlie miseramente perde di continuo, diventa certezza di voler rischiare.
Quanto potere possiamo arrogarci sul destino? Che diritto abbiamo di decidere che una condizione umana sia meglio di un’altra?
…l’intelligenza e l’educazione che non siano temperate dall’affetto umano non valgono nulla”
Charlie esce dall’operazione con una testa nuova, inizialmente arrugginita e confusa poi sempre più sveglia, veloce, affamata di sapere. Impara a parlare altre lingue, prende coscienza del mondo, studia gli argomenti più disparati che non fatica a memorizzare.
Questo suo essere speciale, opposto rispetto a prima, ha un impatto singolare sugli altri. Non è solo lui ad essere cambiato, lo sono anche gli sguardi di chi gli sta attorno.
La sua vita è accelerata e quando si cambia andatura non si può sapere chi riuscirà a tenere il passo.
Charlie guarda al futuro adesso con consapevolezza ma anche con tante altre sensazioni che non pensava di poter provare. Chissà se lui e Algernon continueranno a camminare parallelamente.
Una lettura potente e dolorosa, che ha lasciato una profonda tristezza.
Sono venute a galla tante sensazioni. La meschinità del genere umano. La difficoltà di accettare i cambiamenti altrui. La solitudine dell’io.
La narrazione in prima persona è sicuramente la più efficace anche se alcune volte un po’ faticosa. Keyes è stato geniale nell’utilizzare una prosa che lascia a bocca aperta e rende perfettamente l’idea di Charlie prima e dopo l’operazione.
Ve ne accorgerete dalla prima riga del libro, a noi ha lasciato inizialmente perplesse poi colpite.
Molto bello il romanzo, intenso e commovente. La dice lunga sui luoghi comuni e sullo spessore umano.
Abbiamo letto che è considerato un testo di fantascienza ma questa definizione non rende giustizia al libro. Non c’è nulla di quel mondo spaziale o alieno che tale definizione rimanda alla mente. Anzi, oggi più che mai quanto raccontato è plausibile purtroppo e chissà che in qualche modo non sia anche successo.
Leggetelo!