Estratto da Lessico femminile di S.Petrignani

“Mobili che ereditiamo dagli avi, oggetti che ci seguono nei traslochi, cose che si perdono per sempre o che vengono fortunosamente ritrovate, regali ricevuti, souvenir riportati dai viaggi, vecchi giocattoli relitti dell’infanzia, specchi, sgabelli, poltrone, scrivanie. La casa come una nave che protegge o che fa naufragio. Tradizionalmente al timone c’è un uomo con la pipa in bocca, mentre a custode e a polena quasi sempre una figura femminile. La forza dei simboli che si riverberano in mille frammenti riflettenti, fra le righe dei libri che si continuano a scrivere con uno sguardo inevitabilmente differente sul mondo, a seconda che a vedere e raccontare siano occhi femminili o occhi maschili.

Quando qualcuno mi chiede se esiste una scrittura femminile…io pensando a Gita la faro, non posso che rispondere di sì, esiste eccome.: di fronte all’eternità della morte, alla scomparsa del passato,all’usura e alla rovina, una donna nota pentole arrugginite e stuoini distrutti, il disordine fra i fiori che nessuno più cura, il singolo filo d’erba che sbatte inascoltato al vetro di una finestra, l’irrimediabile malinconia di un vecchio scialle che dondola nella brezza, nell’aria rimasta  vuota della persona che usava avvolgerselo intorno alle spalle”

Un estratto meraviglioso tratto da:
Lessico femminile di Sandra Petrignani
Un libro molto introspettivo, un mosaico di voci femminili, un lessico che parla della vita, della solitudine, della continua ricerca di risposte.  
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