Estratto da Dracula di Bram Stoker

“Il volto era molto spigoloso e allungato, da esso sporgeva l’arco di un naso sottile dalle narici particolarmente dilatate, mentre la fronte era alta a mo’ di cupole, e i capelli, radi sulle tempie, crescevano fitto in altre zone.

Le sue folte sopracciglia sembravano quasi volersi incontrare al di sopra del naso, come cespugli di peluria, tanto fitta da arricciolarsi si se stesse. La bocca, da quel poco non coperto dai baffi che potevo scorgere, era rigida ed aveva un che di crudele con quei denti bianchi e aguzzi, così sporgenti sulle labbra, di un caratteristico colore rosso, che mostrava una stupefacente vitalità in un uomo dei suoi anni.

Per il resto le sue orecchie erano pallide, estremamente appuntite nella parte superiore, il mento virile e marcato, mentre le guance erano compatte sebbene magre.”

Dracula
di Bram Stoker
Figura per eccellenza delle tenebre, protagonista indiscusso di miti e leggende, il Conte Dracula è stato raccontato in tante versioni, dalla più macabra e crudele alla più filosofica.
La trasposizione cinematografico/televisiva ha reso l’idea di un libro horror ma tra le sue pagine in realtà c’è molto di più. Riflessione, ragionamento, desiderio di scoperta dell’ignoto, vendetta. Oltre al vampirismo, Stoker ha ideato un intreccio molto più complesso e dai ritmi ben più lenti di quelli che si possono immaginare.
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