Dumas, ritrattista perfetto in “La regina Margot”

Titolo: La regina Margot

Autore: Alexandre Dumas

Editore: Bur

Pagine: 666

Prezzo: eur 11.40

  • Copertina: 5♥ su 5
  • Storia: 5♥ su 5 CON LODE!
  • Stile: 5♥ su 5

 

Vent’anni, colorito brillante, collo elegante, portamento femminile.

Nonostante la giovane età era considerata una delle più colte donne del suo tempo.
C’era chi diceva che andare in Francia senza averla conosciuta era come non esserci andati affatto.
Stiamo parlando di Margherita di Valois, chiamata Margot affettuosamente dal fratello Carlo IX.
Sposa ad Enrico di Navarra, a cui si lega per alleanza ma non per amore, si trova a vivere in un periodo caldo e astioso di lotta acerrima tra cattolici e ugonotti.
Fiera, miserevole, forte e decisa, non si tira indietro se c’è da curare un ferito o nasconderlo dai soldati.
È proprio qui che trova la sua anima gemella, un cavaliere galante e coraggioso, dai modi gentili e dall’onore incorruttibile.
L’unico vero ostacolo sul cammino della bella Margot è la regina madre Caterina de Medici, donna feroce e risoluta che non conosce limiti ai suoi obiettivi.
Scaltra e testarda, ricorre a sotterfugi, losche alleanze, sordide scelte e macabre risoluzioni pur di realizzare i suoi disegni. Neanche l’amore genitoriale riesce a mettere un freno alla sua perfidia.
Il Louvre diventa palcoscenico di intrighi e bugie, di uccisioni e nascondigli. Con lunghi corridoi bui e  stanze a doppie porte, con passaggi segreti e scale dimenticate, l’immensa dimora
presta  la sua nobile ed articolata architettura alla corte di Carlo IX diventando lo scenario principale di tutto il romanzo.
La trama è ricca di intrecci, le storie d’amore clandestino si fondono con le scelte politiche.
Le alleanze cambiano, le amicizie vengono rotte da tradimenti impensabili e la perdita di alcuni personaggi rammarica il lettore che avrebbe voluto il trionfo del bene.
Meraviglioso il sodalizio tra la duchessa di Nevers e la regina Margot
“Né rivalità di casato, né perfidie d’amore, tutto bene, leale, schietto, insomma un’alleanza per la difesa e per l’offesa, con il solo scopo di incontrare e di afferrare a volo, se la incontreremo, quella cosa effimera che si chiama felicità”
Affiatate e leali, fanno squadra davanti ai soprusi politici, ponendo a filtro delle brutte azioni gli occhi di chi cerca felicità e amore. Unite nella gioia e nel dolore sono emblema di un rapporto solido e incorruttibile, che non teme minacce.
Enrico di Navarra uomo poco amabile, di scarso piglio e non particolarmente audace, mostra pagina dopo pagina la sua vera scorza. Carlo IX, regale e altero, con le sue scelte discutibili e il suo umore difficile è esempio di come un grande potere possa rendere soli, minando agli affetti più sacri.
Caterina de Medici è il perno attorno a cui ruotano tutte le dinamiche. È lei la burattinaia, lei la mente dietro l’inganno, lei l’odioso vero nemico.
Nasconde nell’ombra un fedele discepolo che maneggia provette e misture, veleni e alchimie, sua arma principale.
Si potrebbe scrivere per ore di questo romanzo che è l’ennesimo esempio della perfezione della penna di Dumas. 
Dumas che riesce a tenere alta la tensione dopo oltre 500 pagine.
Dumas che dosa alla perfezione tutti gli ingredienti della narrativa.
Dumas che incanta come un mago, stupisce come un pittore, soggioga come un’orchestra.
Riesce ad avvolgere il lettore, a farlo partecipe. Riesce a dar vita ai suoi personaggi, li rende tangibili e indimenticabili.
La Storia con lui esce dalla nozionistica, si separa dal passato e diventa presente pulsante.
È un autore dal quale non si può prescindere.
Coinvolgente e fluido, descrittivo e ben sviluppato, avvincente, commovente, questo romanzo è veramente una lettura memorabile.
Il nostro entusiasmo trasuda…fatevi convincere
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