Titolo: Donne innamorate
Autore: D.H.Lawrence
Editore: Bur
Prezzo: eur 9.60 su Ibs in brossura. In foto l’edizione vintage trovata in un mercatino di libri di seconda mano
Pagine: 704
- Copertina: 5♥ su 5
- Storia: 5♥ su 5
- Stile: 5♥ su 5
La storia si apre con uno scenario particolarmente fosco che richiama immediatamente al romanzo che doveva essere un tutt’uno con questo: L’arcobaleno, di cui trovate sul blog la recensione completa.
La campagna inglese soffocata dall’industrializzazione. Le piccole case rurali trascurate, le grigie facce dei minatori che ci girano intorno per rientrare al focolare. L’atmosfera di ristrettezza, di poche possibilità si aggrappa alle nuove generazioni pressandole.
Le due sorelle Ursula e Gudrun sono ormai cresciute.
Vivono nel solito paesino dominato dalla miniera. Strade amorfe, agglomerati di meschinità.
La loro attenzione si concentra unicamente su 2 giovani: Gerald e Birkin
Gli uomini si conoscono e probabilmente si piacciono ma la loro attrazione è troppo fuori dagli schemi per poter essere anche solo presa in considerazione. Avvertono la sottile corrente elettrica che li unisce ma nella casa londinese dove soggiornano entrambi, vivendo come bohemiens, la ignorano ostinatamente.
La stessa scena poi si ripete in una grande villa di stile georgiano, immersa nelle colline e affacciata su un prato verdeggiante.
Qui si incontrano insieme ad un gruppo di amici, ospiti di Hermione, con Ursula e Gudrun.
A guardarle insieme queste 2 maestre, nell’alternarsi di conversazioni intellettuali e giochi, si nota la differenza di indole.
Ursula più femminile e riservata mentre la sorella conformista e schietta.
Sul quartetto si staglia l’ombra di Hermione, inopportuna come può esserlo l’ennesimo dubbio dopo una lunga argomentazione. Sempre in mezzo, sempre con poco tatto e costanza. Fastidiosa ma innocua creatura.
Gudrun è attratta da Gerald. Ne ammira la virilità, l’ostentazione di sicurezza, lo sguardo profondo e coraggioso.
Lui sa, avverte la pressione emotiva sulla pelle e se ne lascia trasportare.
Ursula invece percepisce un legame con Birkin. Nonostante la sua reticenza e i suoi modi a volte bruschi, l’uomo ha la giusta sensibilità per afferrare le sfumature.
Le pagine che Lawrence dedica al primo appuntamento tra questi ultimi due sono di mirabile intensità. Si apre e si sgrana lentamente una dissertazione minuziosa sull’amore se fusione delle anime o incontro di due “io” non mescolabili ma compresi, coscienti a sé.
In realtà questo romanzo, come in generale le opere lawrenziane, sono riflessioni filosofiche vestite da narrativa. La storia c’è ma segue il filo dei pensieri e diventa catalizzatrice degli argomenti che si vogliono dialogare.
Ogni personaggio si fa portavoce di qualcosa, lo fa recitando la sua parte ma insistendo e stressando il proprio punto di vista.
Lo fa Hermione che difende la spontaneità contro l’insegnamento di Birkin che disseziona i fiori privandoli così dell’unità.
“Non è forse il raziocinio a determinare la nostra morte? Non distrugge in noi ogni spontaneità, ogni istinto?”
Lo fa Gudrun che degli uomini ammira come prima cosa la libertà di fare ciò che piace senza ostacoli ed ogni occasione è buona per sottolineare questo aspetto.
Le descrizioni sono impeccabili, viziose, realistiche
“Le campane della chiesa rintoccavano in lontananza, non c’era una nuvola nel cielo, i cigni galleggiavano come ninfee sull’acqua sottostante, i pavoni incedevano a lunghi passi maestosi sull’erba screziata di ombre e di chiazze di sole. Veniva voglia di abbandonarsi privi di sensi a tutta quella perfezione d’altri tempi”
Perde importanza il destino delle due donne innamorate se si cerca di staccarlo dai temi che impregnano ogni singola pagina del romanzo. Ancora più che ne L’arcobaleno, Lawrence parla di amore, dualità, equilibrio, libertà emotiva. Tutti concetti a lui molto cari.
I 4 protagonisti, Ursula legata a Birkin, Gudrun legata a Gerald, ostentano in apparenza atteggiamenti convenzionali ma la loro parte animalesca, priva di filtri è sempre sotto pelle pronta a venir fuori.
E fuori verrà, generando azioni scioccanti come un matrimonio inaspettato, la rinuncia al lavoro, un tentativo di strangolamento.
L’idea di fondo è quella di mostrare l’uomo nella sua purezza, nel suo vero essere, spoglio dall’ipocrisia sociale.
L’amore per queste donne innamorate non ha nulla a che vedere con la pacifica coabitazione o il matrimonio.
È un sentimento che non si esaurisce nella coppia ma ha bisogno di andare oltre e i 4 personaggi, ognuno a modo loro, talvolta anche in maniera fatale, lo dimostreranno nelle loro scelte finali.
Un romanzo impegnativo come ci aspettavamo da Lawrence. Più fluido, accurato e fruibile de L’arcobaleno.
L’abbandono delle scene sensuali, l’ampliamento dei dialoghi lo rende scorrevole.
Pretende del tempo. Per capire, entrare nelle riflessioni, farle sedimentare.
E’ un tempo che gli abbiamo concesso con immenso piacere