Cronache di Avonlea: in visita nei dintorni di Tetti verdi

Autore: Lucy Maud Montgomery
Pagine: 221
Prezzo: eur 14.90
Anne, ti immagino seduta nel salotto della tua amica, con lo sguardo perso nel cielo stellato.
Credo ti saresti affezionata a Lady Lloyd e con la tua chiacchiera le avresti regalato una seconda giovinezza.
Ascoltando la musica di Felix la tua fantasia avrebbe raggiunto vette inimmaginabili.
Sarebbe stato uno spasso per te osservare l’intraprendenza e la testardaggine della signorina Peter mentre rimette a nuovo la casa del burbero Alexander Abraham.
Avremmo concordato con te nel ritenere l’avventura di Prissy e Stephen la più avvincente di Avonlea e dintorni e menomale che c’eri tu e la tua fantasia in grado di scavalcare ogni ostacolo.
Sono racconti semplici, candidi, dove il bene trionfa sul male, sull’azione cattiva vince la buona.
È proprio questa l’atmosfera che mi aspettavo. Un mondo quasi perfetto, fatto di piccole cose, di finali prevedibili ma non meno attesi.
C’è un umanità variegata, cristallina, i cui vizi e virtù la prosa della Montgomery riesce a tratteggiare mirabilmente.
Il racconto più apprezzato è stato il primo, dove la presenza di Anne è più concreta.
La Montgomery abile pittrice di umanità. Il suo pennello ha colori pastello un po’ disordinati per Ludovic, così timido e goffo. Tinte brillanti e originali per l’ironica Theodora, eleganti ed eccentriche per la bizzarra Vecchia Lady, cristalline e ondulate per la musica del piccolo Felix.
Tetti verdi si inserisce non più in un perimetro recintato da uno steccato ma scavalca strade e boschi, diventa un intreccio di vite, un gomitolo di sentimenti colorati.
Libro bello e scorrevole, dagli intrecci armoniosi e dai tanti personaggi.
La cura nel testo di Enrico de Luca fa sicuramente la differenza.
Nonostante la quasi assenza di Anne, queste cronache sono state un tocco di dolcezza, una parentesi di sole cose belle.
La consapevolezza che ogni capitolo si sarebbe concluso nella stessa maniera non ha sottratto piacere alla lettura né l’ha resa meno avvolgente.
Entrare ad Avonlea e dintorni è terribilmente terapeutico per l’anima.
Precedente Versi della poetessa misteriosa: Emily Dickinson Successivo L'angelo di Monaco. Uno sguardo su Hitler e la sua famiglia