Come piante tra i sassi – Mariolina Venezia

Titolo: Come piante tra i sassi

Autore: Mariolina Venezia. a pubblicato tre libri di poesie in Francia.
Collabora con varie riviste letterarie e lavora come sceneggiatrice per il cinema e la televisione. Nel 1998 ha pubblicato, per la casa editrice Theoria, la raccolta di racconti Altri miracoli, riproposta da Einaudi nel 2009. Sempre per Einaudi ha pubblicato il romanzo Mille anni che sto qui (I coralli, 2006 e Super ET, 2008), vincitore del Premio Campiello 2007. Tra i suoi altri romanzi si ricordano Come piante tra i sassi (200), Da dove viene il vento (2011), Maltempo (2013) e Rione serra venerdì (2018, tutti editi da Einaudi.

Editore: Einaudi

Pubblicazione: 2016

Pagine: 250

Prezzo: 14.88

 

  • Copertina: ♥♥♥♥♥/5
  • Storia: ♥♥♥♥♥/5
  • Stile: ♥♥♥♥♥/5

 

Imma Tataranni è sostituto procuratore a Matera.

La Basilicata non è una regione facile, ma Imma ci è nata, è la sua casa e  lavora lì perfettamente adattata all’ambiente umano che la circonda.

Questa volta si trova a partecipare ad una indagine che vede un ragazzo poco più che adolescente, ucciso.
I fatti appaiono semplici, forse una lite finita male fuori dalla discoteca, ma forse no, forse c’è dell’altro.
Imma non si lascia convincere dalle informazioni che prepotenti emergono dai fatti e vogliono convincere a risolvere il caso velocemente. Lei vuole entrare in quel mondo misterioso degli adolescenti, fatto di monosillabi, sbalzi di umore, sguardi perennemente persi su schermi di iphone ed orecchie blindate da cuffie da cui sfocia un eco di musica incomprensibile.
Il ragazzo morto ha circa l’età della figlia, Valentina, ed il primo pensiero di Imma davanti alla vittima è per lei.
La paura di perdere il contatto con la figlia, il terrore che quel filo sottile di comunicazione si spezzi, l’angoscia di vederla crescere in un mondo pericoloso, il desiderio di vederla felice, sono i pensieri che si mescolano nella mente di Imma davanti alla vittima e che la spingono ancora di più a cercare di capire come un adolescente possa ritrovarsi ucciso.
Inizia ad indagare, e va avanti anche quando davanti le si presentano muri di silenzio e di dolore.
Parlare con la famiglia del ragazzo richiede tatto e abilità, trovare collaborazione con la polizia a volte può essere difficile. Imma non si fida di molti, ma si fida ciecamente dell’appuntato Calogiuri. Silenzioso, discreto, modesto e bellissimo, ma inconsapevole della sua bellezza, Imma lo ha scelto da tempo come suo fido, come  suo autista e collaboratore.
Forse perché l ‘appuntato  sapeva guidare, o forse per la sua discrezione, o forse solo perché smuoveva nel profondo di  Imma un strano indefinito sentimento, ben nascosto e ben tenuto a bada.
L’indagine si spalancherà su una serie di eventi concatenati che porteranno a scoprire organizzazioni malavitose, il delitto sarà solo un indizio che porterà Imma e la procura a scoprire illeciti di forte impatto.
Il racconto è molto piacevole, scorrevole, fluido e ben scritto.
Il personaggio di Imma e ben strutturato, è una donna determinata, intelligente, testarda, tenace, capace, stimata e rispettata, ma che continua ad essere donna senza voler assomigliare ad un uomo solo perché riveste un ruolo di comando.
La sua identità femminile è ben rappresentata e rispettata.
Non rinuncia ai suoi tacchi alti, non rinuncia ai momenti familiari e non rinuncia ad essere madre di un’adolescente capricciosa ed impenetrabile.
Un altro punto di forza è l’ambientazione.
I riflettori finalmente si spostano anche sulla Basilicata, una regione spesso maltrattata e dimenticata fino a pochi anni fa.
Matera appare come una piccola città, ma vivace, fresca e pimpante. Il passato è bene in evidenza, i Sassi sono parte integrante del presente, rivalutati e fatti rivivere per non dimenticare un passato di vita contadina, dura e povera. Senza dimenticare la tradizione si vive in una città che ha voglia di riscatto.
Bellissimi gli scorci di natura, fatti di silenzi e spazi selvaggi, di colli indomiti e panorami marini.
“un silenzio tangibile, di una consistenza simile  a quella dell’acqua. Fiumi di silenzio scorrono fra i solchi delle colline aride, nelle spaccature dell argilla, costeggiano le rotabili, immergono i paesini sui cucuzzoli nella stessa invisibile distanza. O forse, come se col tempo si condensasse e diventasse materia, il silenzio è proprio ciò di cui sono fatti i calanchi del Craco, le colline che costeggiano il Bradano e il Basento, il tufo dei Sassi di Matera, le rocce delle Dolomiti lucane. Tutta la Basilicata è fatta di questa sostanza immateriale, ed è probabilmente per questo motivo per cui i suoi abitanti quando iniziano a parlare, non la smettono più. “
Lettura consigliata agli amanti del genere giallo al femminile, agli amanti del sud, con tutte le sue contraddizioni e le sue meraviglie. Siamo molto curiose della serie tv, reggerà il confronto con il libro?
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