Dopo il colpo di stato a Cipro nel 1974 molti cittadini hanno lasciato il paese. Tra questi una famiglia che decide di ritrovare i propri equilibri e la propria stabilità in Irlanda. In una Dublino grigia e piovosa entriamo a casa dei signori Emilianides.
Un padre presente, comprensivo e conciliante, una madre attenta premurosa e vigile con i suoi tre figli.
Alexia e Melina, due sorelle molto diverse tra loro. Alexia, esuberante, combattiva, ribelle, all’apparenza forte ed insensibile. Melina riflessiva, altruista, sensibile e all’apparenza fragile. Poi Mitros, il figlio maschio disabile che spezza il cuore di tutti e di tutti assorbe le energie.
Tutto ruota intorno ad un sorriso… Alexia andrà via di casa molto presto, affamata di indipendenza e libertà. Melina rimarrà sola, con i genitori e Mitros, a ridisegnare ancora una volta gli equilibri familiari. Questo non impedirà alle sorelle di rimanere unite, passando attraverso un matrimonio deludente di Alexia, un lutto in famiglia, la malattia della madre ed il lento inesorabile decadimento del padre.
La chiusura di Mitros in un istituto divora le forze rimaste. Una scelta inevitabile che spezza il cuore ma che dà una svolta alla vita familiare.
Proprio nell’istituto entra in gioco un nuovo personaggio, Cormac, brillante e premuroso, che prenderà a cuore tutti quanti, spalleggiandoli nelle difficoltà.
La storia si dipana tra passato e presente, dondolando tra dolore e felicità, amori e tradimenti, amicizie e separazioni. Tutto è tenuto saldo e stretto dal sottile invisibile ma indissolubile filo dell’amore familiare.
Ci è piaciuto perché è meravigliosa la delicatezza con cui vengono trattati gli animi dei personaggi. La Dunne entra in punta di piedi nell’universo familiare mostrandone aspetti veri, scavando con mano leggera nell’animo umano.
Un libro intimo che tra le righe mostra l’importanza del legame di sangue e la suo forza indistruttibile.
Da leggere!