Classici in pillole

Cari lettori
durante il mese di gennaio abbiamo partecipato ad una iniziativa molto interessante dove per ogni giorno della settimana era proposto un tema o domanda a cui dovevamo associare un libro  rigorosamente classico.
Di seguito trovate alcuni dei romanzi che abbiamo scelto.
Il genere classico, intramontabile, rappresentativo, mantiene inalterata la sua bellezza ed è sempre il tipo di romanzo che consigliamo a tutti.
♥Grazie ad Amalia – lapennanelcassetto che ha organizzato questa splendida iniziativa♥
UN CLASSICO LETTO NEL 2020?
 “Il Conte di Montecristo” di A.Dumas
La trama di questo capolavoro è conosciuta da tutti, ma forse non tutti ne conoscono la bellezza, la maestosità e l’eleganza.
Un susseguirsi di eventi e colpi di scena, un intreccio ed un epilogo impeccabili rendono questo libro unico. Un romanzo perfetto in cui, come le tessere di un mosaico, tutti i tasselli vanno magicamente al loro posto lasciando il lettore stupefatto. Dumas usa i suoi personaggi per raccontare l’umanità e i suoi sentimenti per metterne  a nudo vizi ed esaltarne le virtù.
UN CLASSICO CHE LEGGERÒ NEL 2021?
“Guerra e pace” di Lev Tolstoj
Un classico irrinunciabile che incute un certo timore sia per la mole che per i contenuti.
Attraverso le vicende di due famiglie aristocratiche russe, Tolstoj ci racconta un periodo storico che vede la Russia devastata dalle guerre napoleoniche, mentre la realtà contadina dura e misera è contrapposta ad una nobiltà agiata.
Il romanzo è arricchito da riflessioni storiche, filosofiche, e sociali rendendolo quasi un trattato.
UNO SCRITTORE DELL’800?
Abbiamo pensato a Thomas Hardy, nato e vissuto in Inghilterra proprio in quel periodo.
Romanziere, poeta e filosofo, lo conosciamo soprattutto per questo suo primo successo:
“Via dalla pazza folla.”
Gabriel Oak si innamora perdutamente della bella e povera Bathsheba, che però lo respinge.
Il destino li farà di nuovo incontrare, ma con posizioni invertite. La ragazza è diventata ricca per eredità ed il ragazzo  invece ha perduto la sua fortuna.
Gabriel lavorerà per lei ora è questo aprirà  vari scenari, mettendo in gioco anche altri personaggi.
Una storia di amori corrisposti e non, di  destini incrociati, di passioni e di amore universale che trascende gli oggetti, gli uomini per riversarsi sulla natura intera.
L’OPERA ITALIANA PIÙ IMPORTANTE?
I Promessi Sposi “di A. Manzoni.
Quel ramo del lago di Como  che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli…
Questo incipit ci riporta indietro nel tempo, sui banchi del liceo, facendoci  ricordare le ore di letteratura e la lettura di questo libro che tutti abbiamo un po’ odiato e un po’ amato.
I Promessi Sposi è un romanzo storico, che ha come cornice una Lombardia del XVII secolo, dominata dalla prepotenza spagnola, scossa dalla calata dei Lanzichenecchi e annientata dalla peste.
Ma è anche un romanzo sociale che volge lo sguardo non solo sui potenti e sui sovrani ma anche e soprattutto verso gli umili, gli oppressi, la povera gente che soffre e che non conta nulla.
Il racconto è permeato da una vena di dolore, di ingiustizia, ma non solo, è anche viva la speranza e la fiducia, soprattutto nella Divina Provvidenza che spesso porta aiuto e consolazione.
Sembra una lunga apnea, in cui la prepotenza e l’abuso di potere sono i soli protagonisti ma che invece si allarga in un ampio respiro all’epilogo, con un lieto fine giusto, appagante e desiderato.
UN CLASSICO INTERROTTO?
So che si tratta di un’opinione impopolare ma io (Alessandra) Lolita non sono mai riuscita a finirlo.
Quel velato erotismo di Humbert, quei raggiri pur di avvicinarsi a chi ama, il suo sguardo e le sue fantasie posati su una fanciulla che potrebbe avere 10 anni ed essere mia figlia proprio non mi vanno giù.
Non ne apprezzo l’audacia, non ci riesco. Al contrario mi sembra abominevole.
Ho provato 3 volte ad iniziarlo ma sempre con lo stesso risultato. Il fastidio di non riuscire ad andare oltre mi fa anche rabbia perché chissà se all’ultima pagina potrei considerarlo un capolavoro come fanno in tantissimi lettori.

IL CLASSICO CHE AVREI VOLUTO SCRIVERE?

Quello realistico, che apre una finestra su un pezzetto di vita qualunque.
Quello che evoca una terra, delle usanze, il comune pensiero.
Avrei voluto scrivere il classico perfetto dove c’è la mente, il tempo, il destino e il cuore.
Il classico che tira fuori una voce dalle pagine, strappa brividi, fa male.
Avrei voluto scrivere quel classico dove l’amore non è banale. L’amore anzi è posseduto, bramato, capace di non lasciarti in pace mai, senza tregua.
“Si può impazzire d’amore? Si può morire d’amore?”
La risposta avrei voluto io avere la potenza e la delicatezza, la maestria e l’ingenuità di saperla scrivere
Giovanni Verga – Storia di una capinera
CLASSICO COME ROMANZO DI FORMAZIONE?
“David Copperfield “di C. Dickens.
” Il romanzo di formazione è un genere letterario riguardante l’evoluzione del protagonista verso l’ età adulta, nonché la sua origine storica. “
La storia di David Copperfield inizia dalla sua infanzia, orfano  ben presto si trova costretto a vivere in condizioni difficili, con un patrigno crudele ed una amorevole governante.
Dickens ci racconta così la  vita di David , quasi come un viaggio, per arrivare a fatica all’età adulta, quando  raggiunge la maturazione di sé e la realizzazione dei suoi progetti.
Questo viaggio è costellato di infiniti personaggi minori che popolano le pagine del romanzo, che lo rendono vivo e ai quali l’autore dedica un’attenzione degna di un miniaturista, creando una galleria di figure indimenticabile.
Una lettura che abbiamo fatto un po’ di anni fa, ma che ricordiamo come uno dei tanti classici irrinunciabili.
CLASSICO FRANCESE PIU’ AMATO?
Non è una domanda così semplice come sembra ma un posto speciale di sicuro lo occupa sicuramente Emile Zola
Un autore di cui purtroppo non si parla molto. È stato uno scrittore molto attento alla realtà che lo circondava, sensibile alla condizione dell’uomo.
Tra le diverse opere in nostro possesso la storia più amata è
Germinale
Un affresco grandioso dove parla la miseria, la lotta di classe e la condizione delle donne. Toni crudi e realistici, descrizioni mai edulcorate che non nascondono vizi né virtù.
Un intreccio che segue gli umori del tempo, mostrando l’alienazione dell’uomo.
L’opera fa parte di un ciclo di romanzi, uno più bello dell’altro.

UN CLASSICO CHE CI HA FATTO SOGNARE?

“La Bella e la Bestia”

Una fiaba europea che vanta origini lontane e numerose varianti, un racconto che può essere letto ed interpretato a più livelli, senza che mai l’atmosfera sognante venga meno.
Diventata una storia popolare dopo il cartone della Disney, lo abbiamo ultimamente riletto in una stupenda edizione illustrata da Minalima.
Questa versione integrale mostra alcune differenze con il cartone ma ne custodisce l’essenza.
Amiamo come viene espresso il concetto di bellezza, slegato dall’esteriorità; amiamo l’importanza che viene data alla bellezza d’animo che può nascondersi  anche dietro un corpo mostruoso; l’attenzione che viene posta sulla capacità di leggere il cuore delle persone senza fermarsi alle apparenze.
LE DESCRIZIONI PIÙ BELLE?
“In un calmo giorno che finiva in una sera cristallina, il mondo indossò le tinte del Polo Nord: luci e colori sembravano riflessi di gemme bianche o viola o di pallido verde. Le colline apparivano di un blu lilla; rosso il tramonto pennellato di porpora scura, il cielo tutto di azzurro argento e ghiaccio. Quando apparvero le stelle, non erano d’oro ma di cristallo. Sfumature grigie o cerule o di tenue smeraldo, fredde, pure, trasparenti tingevano l’intero panorama.”
Questa descrizione, che trasforma un semplice tramonto in pura poesia, è tratto da” Shirley “di Charlotte Bronte e secondo noi risponde in pieno al tema di oggi.
IL PERSONAGGIO PIÙ ODIOSO?
Gilbert Osmond, marito di Isabel nel celebre romanzo
 “Ritratto di signora” di H. James.
Gilbert sposa Isabel, dopo che lei ha rifiutato due matrimoni.
Apparentemente  colto, raffinato ed estremamente affascinante la sedurrà senza fatica, mostrandosi quello che in realtà non è.
Sposata, Isabel rimarrà intrappolata in una vita perfetta ma con accanto un marito che lentamente, senza fretta ma quasi con metodo eserciterà su di lei una forte violenza, non fisica, non verbale,  ma fatta solo di un sottile gioco psicologico con lo scopo di averla in pugno e completamente soggiogata.
Gilbert è subdolo, ipocrita, manipolatore, un violento non violento che esercita il suo potere solo con crudeli trappole psicologiche.
Isabel perderà la sua identità, rimarrà una donna vuota, senza anima né volontà, prova di ogni autonomia, totalmente nella mani del marito.
Gilbert è l’esempio di come la violenza e  la sopraffazione non passano solo attraverso la fisicità, ma a volte, facendo egualmente male anche attraverso il plagio e il controllo della psiche.
Un personaggio così, non è odioso secondo voi?
Il LIBRO CHE AVETE RILETTO PIÙ VOLTE?
e noi senza dubbio pensiamo a
“Cime tempestose” di Emily Bronte.
Possiamo parlare di questo romanzo solo come una storia d’amore è assolutamente riduttivo. E’ la storia di due anime che sono invece una sola, è la storia di un legame viscerale, che va oltre la comprensione umana.
In questo romanzo l’invisibile diventa materia, l’amore, l’odio, il rancore, il rimpianto diventano palpabili squarciano le pagine agguantano il lettore per non lasciarlo mai più, fino all’ultima pagina.
un libro da leggere, rileggere e rileggere ancora, una lettura che ancora ci illumina, ci scalda il cuore e ci infiamma l’anima.
IL CLASSICO DEI CLASSICI?
“Notre-Dame de Paris”
Hugo, poeta, drammaturgo, scrittore, maestro del romanzo.
Ci regala un’opera immortale, un quadro affascinante del XV° secolo disegnando una serie di personaggi emblematici come il crudele arcidiacono Frollo, la misteriosa Esmeralda, il superficiale Phoebus e Quasimodo, una creatura dall’aspetto debole ma dalla grande moralità.
Dietro ogni volto si celano le sfumature del cuore umano.
Con uno stile ricco, minuzioso, equilibrato e avvolgente, prende per mano il lettore annebbiando qualsiasi interferenza.
È un classico da leggere, vivere e ricordare.
L’ AUTORE CLASSICO DEL CUORE?
Non abbiamo avuto dubbi: le sorelle Bronte.
Diverse tra loro, ma accomunate da una genialità riposta e nascosta in vite apparentemente normali, le sorelle Bronte continuano ancora oggi ad incantarci con i loro scritti.
Hanno condotto una vita difficile, segnata da dolori e sofferenze familiari, hanno vissuto in un piccolo villaggio tra i venti gelidi della brughiera, eppure il loro intelletto è stato vivo ed acuto dandoci capolavori che ancora amiamo.
Le adoriamo per la loro modernità e precocità con cui hanno affrontato temi delicati come la situazione della donna o le differenze sociali, per l’intensità con cui sono capaci di percepire  e farci percepire i sentimenti umani, per la poetica bellezza che esprimono nei semplici paesaggi naturali e non da ultimo per la sobrietà e l ‘eleganza della loro scrittura.
Insomma come già abbiamo detto, e non ci stanchiamo di ripeterlo, le consideriamo scrittrici di gran classe.
UN AUTORE CLASSICO MODERNO?
Noi abbiamo pensato a
J. K. Rowling e al suo
“Harry Potter”.
Harry Potter non è solo un personaggio, non è solo il maghetto che con la sua bacchetta combatte il male.
Harry Potter è un mondo, una dimensione diversa in cui il lettore vorrebbe vivere.
Così si diventa “Tasso Rosso” o “Grifondoro” a seconda delle proprie inclinazioni personali, si discute con gli amici del perché di alcune scelte di Hermione, o del comportamento di Ron, si piange per la morte di Dobby, o si soffre per il passato doloroso di Piton.
Harry Potter non è solo un romanzo fantasy o di formazione, Harry Potter racchiude un universo di valori, tocca temi importanti e delicati, dei quali spesso è difficile parlare ai ragazzi, come l’adolescenza, il desiderio di ribellione, la paura, l’oppressione dei deboli, l’amore, l’amicizia, la falsità, la sofferenza, il sacrificio.
Ma soprattutto ci parla della crescita interiore, che passando attraverso prove di forza e sofferenza, arriva a maturità e completezza.
Le atmosfere magiche che lo avvolgono, i personaggi strabilianti che lo compongono, la storia articolata, complessa ed ipnotizzante, fanno di questa saga qualcosa di speciale.
IL LIBRO CHE CONSIGLIERESTE AD UN RAGAZZO/A CHE NON LEGGE?
“Lo Hobbit” di J. R. R Tolkien, ai giovani lettori ancora indecisi.
Il fascino di questo libro è innegabile sia per lo stille avvincente, sia per i temi sempre attuali , sia per la magia che sprigiona.
La perenne lotta tra bene e male, il viaggio avventuroso  del protagonista, l’incontro con creature fantastiche, la magia che incanta, sono alcuni dei motivi che rendono questo romanzo unico.
Vi ritroverete con il fiato sospeso a soffrire con Bilbo Baggins, ad incitare i nani durante le battaglie, ad essere terrorizzati da mostri raccapriccianti, ad ascoltare attenti il saggio Gandalf e a lottare con tutte le vostre forze insieme, per recuperare il tesoro custodito dal terribile drago Smog.
Una volta iniziato non ve ne vorrete più separare.
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