Casino Royale di Ian Fleming

Titolo: Casino Royale

Autore: Ian Fleming

Editore: Adelphi

Pagine: 227

Prezzo: eur 22.00 brossura

 

 

  • Copertina: 5♥/5
  • Storia: 4♥/5
  • Stile: 4♥/5

 

Le Chiffre, capo di un sindacato comunista e figura chiave in ambito politico  in caso di conflitto, si trova in territorio francese per risolvere un problema urgente.

Nella sua attività c’è una falla. Si dice sia in bancarotta e che tenti di recuperare l’ammanco con una vincita al Casino Royale.
È un uomo astuto, calcolatore. Apolide senza memoria, pericoloso e spietato agente sovietico
I Servizi Segreti inglesi e americani lo tengono d’occhio da parecchio e vorrebbero approfittare di questo momento di debolezza per minarne l’affidabilità.
C’è bisogno di un agente esperto giocatore d’azzardo, che possa tenergli  testa nel gioco e screditarlo
007 James Bond viene incaricato della missione.
Davanti agli occhi abbiamo Daniel Craig. Sguardo profondo, atteggiamento cinico e pragmatico. Grande osservatore, meticoloso in ogni suo gesto. Concentrato, scaltro.
Affascinante sale sulla sua Bentley, una coupé grigio-ferro e sfreccia irraggiungibile.
Felix Leiter, della Cia, gli copre le spalle. Mathis gli spiana la strada (con l’indimenticabile volta di Giancarlo Giannini) e poi lei, la prima e indimenticabile. La donna che regala a 007 una cicatrice indelebile sul cuore: Vesper Lynd
L’atmosfera che si respira all’interno del casinò è particolarmente suggestiva. Il fruscio delle stoffe costose, il tintinnio dei calici di champagne, i panni verdi che coprono i tavoli da gioco e una tensione palpabile che attraversa tutta la sala.
Le carte escono fuori dai sabot senza far rumore, mani in attesa le afferrano congelando qualsiasi espressione possa tradirne l’identità.
Gocce di sudore si fanno strada sul viso dei giocatori.
Adrenalina pura
Concentrazione
“Fumo, sudore: alle tre del mattino l’odore di un casinò dove si gioca forte è nauseante. Sarà l’odore, o il fumo, o il sudore. Di fatto, il logorio interiore tipico dell’azzardo-un misto di avidità, paura e tensione-diventa intollerabile. I sensi si risvegliano e si torcono per il disgusto.”
Gli accenni sulla trama finiscono qui. E’ una storia di spionaggi dal ritmo veloce ed immediato. Qualsiasi altro approfondimento ne rovinerebbe la lettura.
Ci ha convinte questo libro?
Le pagine che descrivono la cattura di Bond e il trattamento riservato a lui dai nemici sono particolarmente intense e molto realistiche, come nel film.
Al contrario abbiamo avvertito una differenza nella protagonista femminile.
Vesper sulla pellicola appare molto più che una donna tremendamente affascinante. È capace, addestrata, forte. Nel libro si da molto spazio alla sua femminilità e non molto altro.
La pellicola ha reso molto bene lo scenario complesso che c’è dietro alle azioni di Bond: il partito comunista, la bancarotta di Le Chiffre e varie altre dinamiche che nel romanzo o sono assenti oppure rendono meno l’idea.
Se avete visto il il film e ve ne siete appassionati questo libro, che non è di così tante pagine, apparirà sicuramente più lento, claustrofobico perché per la maggior parte si svolge dentro un casinò ma soprattutto abitato da poche figure che si muovono e agiscono molto velocemente senza lasciare grande tempo al lettore di capirne il perché.
Assolutamente interessante invece la biografia di Fleming a fine romanzo, corredata anche da foto.
Ian Fleming era uno scrittore molto particolare. Svolse tantissimi mestieri, dal comandante di Marina, all’editore. Aveva una passione per l’occultismo e per la psicologia. Conobbe da vicino Jung e ne fu influenzato.
Si arricchì collezionando documenti da vecchi archivi che poi vendeva ad estimatori. Li reperiva grazie ad un amico, fra i tanti ricevuti la tesi di dottorato di Marie Curie e la comunicazione sulla scoperta della penicillina di Koch.
Il personaggio di 007 nacque per caso, lui stesso diceva “per non pensare ad altre faccende“.
La cosa più sorprendente è che raccoglie diversi elementi autobiografici che la postfazione vi svelerà così come la storia della elegantissima copertina firmata Adelphi.
Un bel romanzo (forse un po’ troppo caro), avvincente e capace di congelare l’attenzione del lettore per tutto l’intreccio. Ad essere oneste però e sorprese di dare un’opinione del genere, è meglio il film.
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