Capolavoro di Steinbeck: Uomini e topi

Gli ultimi.

Sono quelli travolti dal destino nonostante tutto. I buoni per i quali non c’è speranza.

Grandi sognatori fragili come topolini, che possono essere uccisi dalla carezza di un gigante.

 

 

Titolo: Uomini e topi

Autore: John Steinbeck

Prezzo: eur 11.40 della Bompiani ed.

 

  • Storia: 5♥ su 5
  • Copertina: 3♥ su 5 
  • Stile: 5♥ su 5

La storia di Lennie e George è così breve e semplice, così lineare. Raccoglitori di orzo con un progetto in tasca.

Mentre gli altri lavoranti si bevono la misera paga tra una partita a carte e una brutta battuta, i due amici stanno alla larga, passano il tempo con i loro sogni umili.

Dei conigli da accudire, un tetto dove passare la notte, un pezzetto di terra da far crescere. Non è così tanto no?

Eppure Lennie è troppo grosso e impaurito, George troppo buono e fiducioso. La loro solitudine si mescola a quella di anime simili come Crook, il nero dalla schiena spezzata, Candy, lo spazzino senza una mano. Anche loro sono sognatori umili di una vita semplice.

Non si può scrivere di più senza rovinare la lettura di questo brevissimo romanzo, pregno di umanità.

E’ la storia della solitudine perché i personaggi che popolano le pagine dell’opera sono tutti soli con sé stessi pur stando gli uni vicino agli altri.

Lennie e le sue carezze

George e la sua terra

Candy e la vecchiaia

Crook e la parità

Anche chi non fa del bene non è cattivo ma fondamentalmente solo, senza riscatto.

E’ altresì la storia della pietà, verso un amico, un animale ormai vecchio, un gesto irrimediabile. Pietà come sentimento innato e amorevole che vela lo sguardo di umanità e comprensione.

La penna di Steinbeck è ricca di dialoghi, battute semplici e dirette che caratterizzano i personaggi nella loro essenza più importante.

Una battuta, una pausa, uno sguardo e già sappiamo chi abbiamo difronte. C’è una fortissima semplicità nel racconto e probabilmente sta proprio qui il genio di esser riusciti a racchiudervi tanto. Una umanità non invidiabile, anonima e misera, povera e  incatenata al destino.

Ho sempre pensato a Uomini e topi come un racconto difficile e articolato, un  po’ filosofico. Chissà perché. La semplicità del romanzo è stata spiazzante ed emozionante, toccante in alcuni passaggi, straziante alla fine.

Ci sono storie lunghe e articolate che non lasciano molto, altre brevi che entrano sottopelle.

Questa è una.

 

 

 

 

 

 

 

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