Caffè a Catania che ne dite?

Buongiorno e buon lunedì.

Oggi caffè al profumo di Sicilia insieme a Vanina Guarrasi, viceispettore a Catania.

Il talento del cappellano” di Cristina Cassar Scalia ci porta davanti ad un altro caso che sarà una vera e propria sfida.
Il cadavere c’è, ma all’arrivo della scientifica non c’è più, ricompare dopo qualche giorno insieme ad un altro cadavere; ora i cadaveri sono due, i luoghi del delitto due o forse tre, e l’assassino?
Cosa lega una pediatra rispettata e sempre ligia ad un monsignore irreprensibile e devoto?
Ma sappiamo che più i casi sono complessi, i fatti indecifrabili e più Vanina si immerge nell’indagine.
Forse è per quel suo essere “sbirra” dentro, per quel suo senso di giustizia che la accompagna da tempo, per quel suo desiderio di verità di cui non può fare a meno che lavora senza sosta, come se risistemando i fatti e ricostruendo la realtà risistemasse anche un po’ sé stessa, o forse perché quando è immersa in una indagine i suoi pensieri tacciono.
L’amore difficile per Paolo, il dolore sordo per la perdita del padre vengono accantonati e ricacciati giù, sempre più giù, illudendola della loro scomparsa.
Così Vanina dà fondo a tutta la sua energia fino allo stremo, fino alla soluzione del caso che non tarda ad arrivare anche grazie alla sua variegata  squadra.
Anche questa volta la storia si divora, la scrittura dell’autrice è fluida, magnetica scorrevole, la storia è complicata al punto giusto, ben costruita e con un epilogo inaspettato e ben congegnato.
Strepitosa come sempre l’ambientazione catanese che ci mostra una città unica al mondo, ai piedi di un vulcano che le fa sentire la sua influenza e le sue contraddizioni.
Città di fuoco seppellita più volte dalla lava, ma anche di ghiaccio, per le vette innevate dell’Etna.
Unica pecca di quest’ultimo romanzo, secondo noi, purtroppo sta nei personaggi. Ci sono apparsi statici, senza crescita personale, senza nessun cambiamento emotivo, uguali a sé stessi.
Siamo abituati a vedere oltre, a conoscerne i  pensieri, l’emotività, le fragilità e questo invece  ci è mancato. Ci è mancato vederli anche  fuori dall’indagine.
Speriamo in qualcosa di più nel prossimo romanzo che già non vediamo l’ora di leggere.
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